Sofia 1930 | |||
In quel periodo Sofia piaceva molto anche agli italiani, che vi aprirono scuole
e istituti. C'era il famoso Club italiano, luogo mondano di incontri culturali,
il liceo classico, un istituto scientifico, l'Opera pro Oriente. Non mancavano neppure
ottimi ristoranti italiani. Nel giugno del 1929 uno squadrone di 35 aerei al comando
dall'ammiraglio Italo Balbo sorvolò la Bulgaria e si produsse in una spettacolare
esibizione nel cielo di Varna, grande porto sul Mar Nero. La "belle époque" bulgara culminò nella storia d'amore tra il giovane re bulgaro e Giovanna di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele III, re d'Italia. Boris, che aveva imparato a perfezione l'italiano dalla madre Maria Luisa di Borbone-Parma, l'aveva conosciuta nel settembre del 1927, durante un viaggio in Europa in compagnia del fratello Kiril. Si sposarono ad Assisi nell'ottobre dei 1930 con una fastosa cerimonia alla quale parteciparono sovrani e principi di tutta Europa, oltre al presidente del Consiglio italiano Benito Mussolini. Dopo pochi giorni il rito fu replicato a Sofia, nella basilica ortodossa Aleksandar Nevski. Al loro arrivo nel porto di Burgas gli sposi furono accolti con grandi manifestazioni di gioia e fu lo stesso Boris a guidare il treno che li riportava a Sofia dove, all'ingresso nella stazione, fu salutato dal fischio di tutte le locomotive. La regina italiana portava con sé una ventata di mondanità europea. Gabriele Nissim – "L’uomo che fermò Hitler" - Mondadori
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