![]() Niente ironia, questa è Bulgaria - Ivan Kulekov: aforismi sulla transizione 12.11.2014 Ecco come lo scrittore satirico bulgaro Ivan Kulekov descriveva la situazione nei primi anni novanta. A 25 anni dai cambiamenti del 1989, ci sembra interessante rileggere le parole graffianti con cui questo originale intellettuale fotografava il sentimento dei bulgari. Svanita l'effimera illusione di diventare presto come l'Occidente, si trovavano ad dover affrontare la mutata realtà del paese. [Bulgaria-Italia] Un senzacasa bulgaro dormiva per strada su un vecchio cartone di televisore marca «Sofija», sognando l'occidente. Passarono di lì gli attivisti del Partito Nazionalista e gli spaccarono il suo sporco muso, ma per fortuna del barbone passarono anche i membri del Partito Europeista, che gli portarono un cartone di frigorifero «Philips». La gente in Bulgaria mangiava e beveva coi suoi sorveglianti tre volte al giorno, ma un giorno i guardiani non si presentarono a cena e la gente si spaventò. S'irrigidirono tanto dalla paura che non riuscivano più a toccare un boccone o riempire il bicchiere. Nel resto del mondo si venne a sapere che i bulgari non mangiavano né bevevano e molte persone cominciarono a spedire ogni genere di cibi, bevande e denaro. Ma le notizie che la Cnn e «Le Monde» davano della Bulgaria rimanevano le stesse. Allora da tutto il mondo vennero di persona a vedere che cosa succedeva in Bulgaria e constatarono che in Bulgaria c'era da mangiare e da bere e dei soldi, ma non c'erano più abitanti. «Dici che erano 33.000 fanatici che scandivano slogan? Ma erano dei nostri! E noi non siamo mica fanatici! Noi non siamo fanatici! Noi non siamo fa-na-ti-ci! No-oi-no-on sia-mo FA-NA-TI-CI!!!» Autore: Ivan Kulekov Traduzione: Danilo Manera Links Commenta questa notizia Notizie
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