![]() La Bulgaria abbandona l'oleodotto voluto dalla Russia 10.03.2013 Il Governo bulgaro dice no alla realizzazione del Burgas-Alexandroupolis: infrastruttura concepita dai russi per veicolare greggio in Grecia senza dipendere dallo Stretto dei Dardanelli. Fissato l'inizio delle importazioni a Sofia del gas dall'Azerbaijan. Nel 2011, il Primo Ministro moderato, Boyko Borisov, ha riconsiderato il progetto e, un anno più tardi, ha invitato il Parlamento ad approvare la proposta di rinuncia alla costruzione dell'oleodotto per motivi di carattere ambientale e paesaggistico. Più che la questione ambientale, nel mirino del Premier Borisov c'è l'ottenimento dell'indipendenza energetica della Bulgaria, che ad oggi dipende per il 100% del proprio fabbisogno dalle forniture della Russia. Prima della rinuncia alla realizzazione dell'oleodotto Burgas-Alexandroupolis, sostenuta in Parlamento da una larga maggioranza, il Governo moderato ha approvato l'interruzione della costruzione della centrale nucleare di Belene, che Sofia ha programmato in partnership con la Russia. Di pari passo, il Premier Borisov, che presto è chiamato ad affrontare nuove Elezioni Parlamentari, ha implementato la costruzione di gasdotti per unificare il sistema infrastrutturale energetico bulgaro con quello di Serbia, Turchia, Romania e Grecia, come richiesto dal Terzo Pacchetto Energetico: legge UE che dispone la creazione di un mercato unico e integrato del gas nel Vecchio Continente. Contestualizzata nell'ambito della costruzione di condutture tra la Bulgaria e i Paesi confinanti vi è anche la realizzazione del Nabucco: gasdotto sostenuto dalla Commissione Europea, e dai Governi di Austria, Romania, Turchia e Polonia, concepito per veicolare in territorio austriaco 30 miliardi di metri cubi di gas dall'Azerbaijan. Ma Sofia sta sia con l'Europa che con la Russia Nonostante gli sforzi per diversificare gli approvvigionamenti di gas, la Bulgaria resta comunque fortemente dipendente dalla Russia a causa della decisione del Premier Borisov di accettare la realizzazione in territorio bulgaro del Southstream. Scopo del Southstream è anche l'aumento della dipendenza dell'Unione Europea dalle forniture di gas russo, e il blocco della realizzazione del Nabucco. Autore: Matteo Cazzulani Fonte: Il Legno Storto Per approfondire: Notizie di Economia Commenta questa notizia Notizie
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