![]() Un fotogramma del film “The Price of Sex” della bulgara Mimi Chakarova presentato a Milano 30.09.2012 Negli ultimi dieci anni, la fotografia e regista bulgara Mimi Chakarova si è occupata di problematiche globali indagando in particolare su conflitti, corruzione e mercato del sesso. Il suo film "The Price of Sex", documentario sul commercio e la corruzione, è stato premiato nel 2011 ed è valso alla regista il Nestor Almendros Award allo Human Rights Watch Film Festival di New York per il coraggio dimostrato nelle riprese. Il film è stato presentato a Milano il 20-21 settembre scorsi nella sezione "Colpe di stato" del Milano Film Festival. Paolo Calcagno (L'Unità) ha incontrato la regista. Nell'articolo pubblicato sul quotidiano il 22 settembre si legge: «Avevo 13 anni, quando lasciai il mio villaggio, in Bulgaria, per seguire mia madre che aveva deciso di andare a lavorare in un altro luogo del nostro Paese. Due anni più tardi, nel '91, vi ritornai. Cercai le mie amiche, ma tutte le ragazze della mia età erano andate via, all'estero, persuase da donne del posto che avevano promesso loro lavori di domestiche e di governanti. Invece, si erano ritrovate nei bordelli di Istanbul, costrette a prostituirsi. Dopo la caduta del muro di Berlino, si scatenò una specie di caccia alle donne, ad opera di altre donne legate a intermediari e protettori. Era gente che approfittava del caos dell'implosione dell'Unione Sovietica per catturare le ragazze della mia generazione. Mia madre ebbe paura che potesse capitare anche a me e mi portò via, negli Stati Uniti» Riferendosi alla situazione dei primi anni novanta Mimi Chakarova racconta che «occorre sapere che a quel tempo, in quei Paesi, non c'era niente, l'acqua e l'elettricità scarseggiavano ed eravamo completamente privi di informazione. Oggi, le strategie del traffico di ragazze sono cambiate perché anche nei piccoli villaggi non ci sono più donne sprovvedute grazie alla massiccia attività dei media. Perciò, hanno creato un nuovo modello. In Albania, ad esempio, prendono le ragazze giovanissime, a 12 anni, e le fanno prostituire a 19 anni, senza commettere abusi. Siccome laggiù, come altrove, c'è libertà di esercizio della prostituzione, la giustizia non ha prove per intervenire. In questo modo, oggi come allora, gli schiavisti del sesso riescono ad evitare le punizioni». Nelle note di regia l'autrice presenta l'opera in questi termini: «The Price of Sex è un film sul commercio sessuale in Europa dell'Est ed un testamento al coraggio delle donne la cui storia ho seguito per oltre sette anni. Queste donne raccontano il proprio vissuto e la mia speranza è che l'ascolto della loro storia possa portare al cambiamento. Ho trovato un modo per mostrare la corruzione di polizia, clienti e protettori. Ho speso circa dieci anni analizzando le connessioni tra i paesi d'origine, dove la ragazze sono nate, e i paesi di destinazione dell'Est e dell'Ovest, dove le ragazze finiscono costrette a prostituirsi contro la loro volontà. Il commercio sessuale non è una equazione lineare tra domanda e offerta. A queste componenti vanno aggiunte disperazione, povertà, abusi, nessun accesso alla giustizia e alti livelli di corruzione per capire, anche solo lontanamente, perché la schiavitù sessuale continua a prosperare».
SINOSSI "Carne" è la prima cosa che vede il dottore incaricato di distribuire condoms nei bordelli di Aksaray, il quartiere a luci rosse di Istanbul. "Dolore" la seconda. Davanti alla camera di Mimi Chakarova, fotogiornalista di origine bulgara, residente negli Stati Uniti dal 1990, passano le dolenti protagoniste del traffico, i clienti, i protettori, gli intermediari, i complici. Un'inchiesta durata 7 anni: dall'est Europa verso Grecia, Turchia, Dubai, l'autrice indaga un destino a cui sente di essere sfuggita per un soffio. Quello delle donne della sua generazione, stritolate dal caos generato con l'implosione dell'Urss. Un film personale, teso come un thriller, denso come un'inchiesta giornalistica. SCHEDA Regista: Mimi Chakarova
Autore: P.M. Links
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