Una "comunicazione dei diritti" per chi viene arrestato 22.07.2010 - Bruxelles La Commissione UE propone che le persone indagate o imputate siano informate per iscritto dei loro diritti all'atto dell'arresto. La proposta fa seguito a quella sul diritto alla traduzione nei procedimenti penali. La proposta di direttiva presentata questa settimana, nel quadro delle iniziative per instaurare norme comuni per i procedimenti penali, prescrive che la comunicazione sia scritta in termini semplici e comprensibili a tutti e, se occorre, tradotta. Dodici paesi dell'UE prevedono già una "comunicazione dei diritti", altri solo un'informazione orale o un testo scritto in un linguaggio facilmente comprensibile solo per i professionisti legali. In molti paesi le informazioni vengono date solo su richiesta dell'interessato. Alla proposta è allegato un modello di comunicazione in 22 lingue dell'UE; ciascun paese è però libero di scegliere il testo a sua discrezione. Secondo Viviane Reding, commissaria per la Giustizia, grazie alle norme proposte i diritti degli indagati "saranno resi noti a tutti e ovunque nell'Unione". Chi viaggia all'estero, in particolare, potrà stare più tranquillo. Centinaia di migliaia di cittadini europei attraversano ogni giorno le frontiere nazionali. Circa il 47% dei tedeschi, il 34% dei britannici e il 16 degli italiani trascorrono le vacanze in un altro paese dell'UE. La nuova proposta è la seconda di una serie destinata a instaurare principi comuni per i procedimenti penali nell'UE. Ogni anno se ne svolgono più di 8 milioni. I trattati enunciano i diritti delle persone indagate e imputate, ma finora il loro rispetto era lasciato all'iniziativa dei paesi membri. L'UE conta di adottare nei prossimi anni una disciplina comune dei procedimenti penali, esercitando i nuovi poteri conferitile dal trattato di Lisbona per migliorare e rafforzare i diritti individuali. La Commissione aveva già proposto quest'anno norme per garantire a indagati e imputati il diritto a servizi di traduzione e interpretariato; il processo di approvazione di queste norme è già a buon punto. Per l'anno prossimo sono in preparazione proposte sul diritto a un avvocato e su quello di parlare con i familiari, i datori di lavoro e i funzionari dei consolati. Fonte: Commissione Europea Commenta questa notizia Notizie
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