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L'uscita dalla crisi è a est
18.02.2010Anche se indebolita dalla crisi della Grecia, l'Unione monetaria deve continuare a espandersi. Per uscire dallo stallo è il momento di integrare le economie più dinamiche dell'Unione: quelle dei paesi dell'Europa orientale.
Può sembrare strano che la stabilità e la reputazione dell'euro possano trarre beneficio dalla Polonia, dalla Bulgaria o dall'Estonia, ma è così. Certo, in passato l'espressione "economia polacca" era sinonimo di caos e pessima amministrazione. Ma da quando la Polonia ha cambiato sistema politico la situazione è radicalmente cambiata. Oggi il nostro vicino dell'est è l'unico paese dell'Ue a poter vantare un'economia in crescita in mezzo a un oceano di recessione.
Quanto alla Bulgaria, considerata così corrotta che per la prima volta nella sua storia l'Ue aveva dovuto revocare le sovvenzioni previste per uno stato membro, è l'unico paese a rispettare i criteri di Maastricht in fatto di deficit di bilancio. Al contrario, Lettonia, Romania e Ungheria, che sono scampate al disastro soltanto grazie ai miliardi di aiuti ricevuti dall'Ue e dal Fmi, si trovano da tempo in una situazione che proibisce loro l'entrata nella zona euro.
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L'articolo originale è stato pubblicato sul Handelsblatt. Autore: Mathias Brüggmann Fonte: Presseurop.eu
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