|
|
Del sì, del da, dello ja - Stella rossa
07.11.2009 - Fiume/RijekaRossa quella stella illuminava noi pionieri polesani, fieri fioi, come tutti i fioi del mondo; la bandiera rossa scoppiava nei refoli de borasca fresca e freda dal Monte Magior, mentre metevino nei busi piante de pini cantando ghe a ela, la stella rossa della nostra infanssia, i nostri inni inoqui… e poi con la caduta del Muro cadde anche la stella rossa. Ma cadde davvero?
Perché nonostante gli sforzi coordinati di quanti puntano il dito contro i "rossi" la stella rossa non ha mai subito, e mai subirà, la fine della croce uncinata e del fascio littorio, fatto che fa disperare quanti indicano il nemico "rosso". Quest'ultimi vorrebbero che i comunisti siano considerati criminali alla pari dei nazifascisti. Ma, per dirla in parole semplici, si tratta di una tesi che non regge, perché fra i due non c'è paragone. Adesso il liberal-capitalismo fa timidamente occhiolino a Marx; sembra che non abbia parlato e scritto spropositi! Però! Come fare per applicare la sua dottrina e mantenere gli extra-profitti, i bonus personali e i privilegi del top management? Si tratta di un problema di difficile soluzione. Ma il cuore del liberal-capitalismo è minacciato da un pericoloso pugnale: un tempo si parlava di quello fiorentino; poi è diventato famoso il kriss, un tipico pugnale malese; Jesenin menziona il coltello finlandese; bim-bum-bam tre colpi de pugnal - cantavano i fascisti da queste parti; il "čakija" dei Balcani - praticamente uno strumento folcloristico…
Ma qual è la ragione di questo elenco micidiale? Perché micidiale è anche l'irresistibile nuovo sistema che sta dilagando in Europa; ordinari malviventi, sequestratori e truffatori assurgono a nuove star dell'Europa, altroché stella rossa: i Nazional-Populisti sono sempre più forti. Ovunque. E non sono per niente nuovi, come potrebbe sembrare; o per essere più precisi l'attuale ambiente socio-psicologico (che deriva da quello socio-economico) nel quale sfilano sicuri di sé i populisti - non è assolutamente una novità; assomiglia molto all'Europa del primo dopoguerra (degli anni successivi alla Grande guerra); al periodo successivo alla caduta dell'Impero. Le condizioni disperate degli operai e dei contadini hanno partorito l'"orrore" della Rivoluzione d'ottobre, sia i vinti sia i vincitori hanno messo in atto misure decise; il lumpenproletariato in risposta al proletariato, le bandiere nere in risposta alle bandiere rosse.
No, il fascismo e il nazismo non sono (come ci viene insegnato da quasi un secolo) un'idea e un'azione politica originale, si tratta semplicemente del figlio disobbediente che la famiglia perbene tiene nascosto, e che viene mandato a frantumare le finestre dei vicini nel caso le cose non vadano nel verso auspicato. E per questo, lo sottolineo, sono stufo di veder esterrefatti i democratici euro-liberali davanti alla moltiplicazione di questi nuovi figliol prodighi dell'Europa; soltanto per rendere l'idea ricordo che già adesso i fascio-populisti britannici hanno il 24 per cento dei consensi e quindi mi chiedo perché mai si stupiscono la Gran Bretagna e l'UE? Questo "nuovo" gruppo di persone violente organizzate è molto forte ovunque: in Austria, in Italia, in Francia, in Irlanda, in Belgio, in Norvegia…
Quindi perché l'Occidente storce il naso di fronte a Lukašenko? Ad essere sinceri, lui ha competenze che potrebbero essere definite autocratiche, dittatoriali, ma i populisti che si affacciano sulla scena politica ambiscono di sicuro a un potere di questo tipo, e fanno il possibile per conquistare i media e i parlamenti in modo da poter modificare le leggi e le costituzioni et voila la chose! La democrazia europea può avere già domani al potere tutta una serie di Lukašenko occidentali! L'Occidente fa finta di niente, ovviamente, e con atteggiamento innocente indica al nocciolo della democrazia, al 51 per cento dei voti, e così i populisti diventano di giorno in giorno sempre più forti e indubbiamente riusciranno a conquistare il potere, perché non c'è ostacolo che non riescano a superare. Ma la democrazia di stampo liberal non capisce l'essenza del problema che l'attanaglia; i populisti sono in realtà il principale ostacolo al ritorno di un modello rosso, socialista o comunista, ma ai populisti non servono nemmeno il liberalismo o la democrazia, né i parlamenti né i media liberi.
È per questo che affermo che siamo nell'era della Weimar continentale, negli anni dello sfascio della neocostituita repubblica tedesca dopo la sconfitta del 1918. Perché oggi come allora siamo nel bel mezzo di una crisi mondiale; perché oggi come allora si presentano gli "uomini forti" che propongono soluzioni facili; perché oggi come allora una volta che saranno saliti al potere faranno piazza pulita; ed è indubbio che saliranno al potere, sembra che anche in Gran Bretagna i fascisti saliranno al potere (per la prima volta nella storia)! Questa nuova struttura politica spazzerà via anche gli stessi democratici che guardano inerti la propria caduta, o che organizzano da sé la propria catastrofe. Autore: Milan Rakovac Fonte: La Voce del Popolo
Per approfondire: Ho vissuto il 1989 - Venti anni dopo | 1989-2009 Venti anni dalla caduta del muro
Commenta questa notizia
Notizie
|