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Studio Soros, anche in Bulgaria si sente crisi ma niente catastrofe
22.04.2009 - SofiaLa crisi è arrivata anche in Bulgaria, ma le banche sono sopravvissute. I bulgari, tuttavia, chiedono radicali cambiamenti nel governo del Paese. Questi in sintesi i risultati di un'indagine dell'istituto 'Società aperta' del guru della finanza George Soros, resi noti oggi a Sofia.
Secondo i dati raccolti, i bulgari avvertono in maniera sensibile la crisi economica senza però temere una catastrofe. Il 55% degli intervistati dichiara che la crisi li ha colpiti personalmente per quanto riguarda la diminuzione degli stipendi, la sospensione dal lavoro, i licenziamenti, la difficile gestione dei crediti. La stessa percentuale di intervistati si dice pessimista sullo stato in cui versa l'economia bulgara ma non si aspetta un suo drastico peggioramento.
Il 44% dei bulgari prevede una forte impennata della disoccupazione che attualmente, secondo il ministero del lavoro, si aggira intorno al 7%. Cresce invece la fiducia nel sistema bancario, il quale non ha subito drastiche scosse, e soprattutto nella valuta locale, il lev: tra coloro che hanno risparmi in banca, il 77% li tengono in lev.
L'indagine registra anche una voglia di cambiamenti radicali nella gestione politica del Paese, espressa da circa il 60% degli intervistati. L'appoggio al premier socialista Serghei Stanishev si è ridotto a un minimo storico del 9%. Fonte: ANSA
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