Giovani spose in vendita, sgominato traffico di minori fra Italia e Bulgaria
25.02.2009 - Roma
Portavano illegalmente in Italia ragazze bulgare minorenni per "venderle"come spose: 10mila euro, anche di più da versare ai capi di clan nomadi. Le donne venivano poi ridotte in schiavitù e costrette a commettere furti e borseggi a Roma e in altre città.
E' questa l'ipotesi di reato che ha portato all'arresto di 11 cittadini bulgari accusati ora di tratta di esseri umani, riduzione in schiavitù e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
L'operazione, coordinata dalla procura antimafia di Trieste, è stata condotta in collaborazione con la polizia bulgara e il Servizio di cooperazione internazionale. Dieci degli arrestati sono stati presi in Bulgaria.
L'indagine è partita anni fa, dopo la segnalazione al Ros da parte delle autorità bulgare di 18 ragazze scomparse. I carabinieri, che sono riusciti ad accertare l'ingresso in Italia di 5 di esse, hanno anche documentato le attività di una banda, costituita da bulgari di etnia Rom, specializzata appunto nel reclutamento di ragazze minorenni provenienti da famiglie indigenti della stessa etnia, dislocate soprattutto nel nord del Paese.