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Quando l'energia rima con solidarietà
02.02.2009
La recente crisi del gas ha messo in evidenza la "pericolosa" dipendenza delle forniture di gas dell'Unione Europea dalla Russia. In molti Stati Membri la situazione è stata molto difficile da gestire: scuole chiuse, imprese bloccate e ospedali privati di riscaldamento. Tre deputati europei ci spiegano le conseguenze della crisi energetica nei loro paesi.
I paesi più colpiti sono stati la Bulgaria e la Slovacchia, completamenti dipendenti dal gas russo. L'Unione Europea importa il 50% del gas che consuma. Questa percentuale potrebbe aumentare fino ad arrivare al 71% nei prossimi vent'anni. Il 42% del gas europeo proviene dalla Russia, di cui l'80% transita attraverso l'Ucraina. Oggi, lunedì 2 febbraio, i deputati europei hanno discusso la relazione presentata dall'Onorevole Anne Laperrouze (ALDE), sulla "Seconda analisi strategica della politica energetica". Conseguenze della crisi Il deputato socialista bulgaro, Atanas Paparizov, ha confermato l'entità dei danni che hanno causato le interruzioni di forniture di gas nel suo paese. "Le scuole, le imprese, gli ospedali e molte famiglie sono rimasti al freddo per quasi tre settimane. Molte imprese hanno subito gravi perdite", ha dichiarato. Gravi conseguenze economiche anche in Slovacchia. " Migliaia di azienda hanno dovuto sospendere la loro produzione", ha affermato la deputata slovacca Zita Pleštinská (PPE/DE). Purtroppo a pagare le spese di questo conflitto tra Russia e Ucraina sono stati i cittadini: "Alcuni lavoratori hanno ricevuto una busta paga piuttosto alleggerita, proprio a causa della sospensione della produzione industriale dovuta al taglio delle forniture di gas". Anche l'Ungheria non è stata risparmiata da quest'ondata di freddo proveniente dalla Russia. Evitare di ritrovarsi al freddo è quindi vitale per tutti i paesi europei. Per il deputato ungherese, András Gyürk (PPE/DE), l'Europa dovrebbe " collegare l'elettricità degli Stati Membri alle reti del gas e trovare un accordo sulle capacità di stoccaggio al fine di migliorare la solidarietà energetica". "La sicurezza energetica dovrebbe essere la pietra angolare per l'adozione del terzo pacchetto energia", ha suggerito il deputato Atanas Paparizov. "Affinché le nostre forniture di gas siano sempre garantite, è necessario creare un mercato comune europeo del gas basato su infrastrutture adeguate, su una capacità di stoccaggio e di riserve strategiche obbligatorie. La parola “chiave” è solidarietà tra gli Stati Membri".
A parlare di solidarietà troviamo anche la deputata Pleštinská: "La violazione dei contratti sulle forniture di gas a destinazione dell'Unione Europea deve essere fortemente condannato. Dovremmo ricordare ai nostri omologhi ucraini che la solidarietà tra paesi svolge un ruolo fondamentale nelle relazioni con l'Europa". Il rapporto sulla "Seconda analisi strategica della politica energetica" sarà all'ordine del giorno del Vertice europeo del prossimo marzo.
Fonte: Parlamento Europeo
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