Georgi Gospodinov a Pisa e a Venezia 30.05.2007 - Pisa Il 23 maggio Georgi Gospodinov, invitato in Italia dalla sua editrice Daniela Di Sora, si è incontrato con gli studenti di bulgaro e di filologia slava nella sede di palazzo Ricci a Pisa. Il salone era pieno. Giuseppe Dell’Agata ha presentato Gospodinov come autore bulgaro colto, raffinato e inventivo (forse il più importante tra i viventi) e ha tracciato il suo percorso dalla lirica al romanzo, ai racconti, allo splendido testo teatrale D.J (è un DJ ma è soprattutto Don Giovanni), ancora inedito in bulgaro, ma già tradotto in russo e messo in scena anche in Francia e in Austria. Dell’Agata ha anche illustrato il sito e le pubblicazioni di Gospodinov, in collaborazione con altri, relativi a una serie di testimonianze di coloro “che hanno vissuto il socialismo”. Un bel volume di fotografie di oggetti del periodo cosiddetto “socialista” si è affiancato alle 171 testimonianze raccolte a stampa nel volume “Io ho vissuto il socialismo”. Lo scarso assortimento di oggetti più vari, dalla tessera dei pionieri, a radio, macinino per il pepe e al celebre “čuškopek”, oggetti che, essendo diffusissimi, sono alla radice di una affettuosa memoria condivisa, così come la cioccolata “Krave” e le caramelle “Lakta”, biciclette e motorini. Non è un caso che singole industrie private, anche straniere, abbiano ripreso loghi, impostazione e simbologia ‘nostalgica’ di prodotti del periodo indagato. Gospodinov ha poi tenuto una lezione sulle nuove tendenze della letteratura bulgara contemporanea, sottolineando che all’iniziale scontro del primo periodo di transizione tra chi puntava sulle caratteristiche locali e su un certo esotismo di maniera e chi voleva scendere in campo aperto, trascurando in parte o del tutto la propria ‘bulgaricità’, la situazione letteraria si sia riequilibrata e, sotto certi aspetti, ‘normalizzata’. Lo scrittore ha poi risposto a varie domande e l’incontro si è chiuso con la netta sensazione di un arricchimento e aggiornamento culturale di tutti i partecipanti. Sotto l’autorevole e appassionata regia di Iliana Krăpova hanno poi parlato: Giuseppe Dell’Agata, che, dopo aver svolto alcune considerazioni sulla ricorrenza cirillometodiana e sull’ingresso del cirillico nell’Unione Europea, ha presentato lo scrittore bulgaro e il suo importante romanzo appena uscito presso la Voland, Romanzo naturale, nella traduzione di Daniela Di Sora e Irina Stoilova). Daniela Di Sora ha illustrato le strategie della Voland in un contesto di mercato alquanto freddo e non particolarmente colto e curioso e ha lasciato traboccare il suo viscerale trasporto, che certo non la ha fatta proprio arricchire, per la letteratura bulgara. Gospodinov ha svolto le sue considerazioni sulla letteratura bulgara contemporanea e ha risposto a diverse domande, delineando in particolare la sua postmodernità per nulla fredda e irreggimentata, ma che, sotto alcuni procedimenti postmoderni, è ad alta temperatura affettiva con forte nostalgia dell’infanzia. Una animata cena sociale in Campo San Polo ha permesso di continuare amichevolmente le discussioni avviate. Autore: Giuseppe Dell'Agata Commenta questa notizia Notizie
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