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La Libia ha confermato la condanna a morte per le cinque infermiere bulgare e per il medico palestinese
19.12.2006 - RomaOggi, il 19 dicembre 2006, il Tribunale di Tripoli ha confermato la condanna a morte per le cinque infermiere bulgare e per il medico palestinese, accusati di aver contagiato con l’Aids 426 bambini nell’ospedale di Bengasi nel 1998.
Siamo inorriditi dalla sentenza del Tribunale di Tripoli riguardante il processo contro le infermiere bulgare e il medico palestinese e riproviamo aspramente le condanne a morte pronunciate nei loro confronti.
Siamo convinti che le infermiere bulgare ed il medico palestinese sono innocenti, cosa che sostengono anche le testimonianze degli esperti scientifici internazionali.
Esprimiamo la nostra seria preoccupazione per il modo con cui è stata condotta l’istruttoria, compresi la privazione degli imputati anche del diritto di ricevere qualsiasi difesa consolare e giuridica e l’uso di metodi impropri per l’ottenere le confessioni.
Appelliamo alla comunità internazionale di condannare la sentenza del Tribunale e di continuare a rivolgere appelli per trovare una soluzione del caso che porti alla liberazione del personale medico imputato.
Il nostro Paese continua a sostenere gli sforzi indirizzati al miglioramento delle condizioni sanitarie negli ospedali libici che, secondo noi hanno portato a divampare l’epidemia, e di quelle volte al sollievo delle sofferenze dei bambini e delle loro famiglie.
Il Governo bulgaro continuerà ad usare fermamente tutti i mezzi e meccanismi possibili per garantire la liberazione degli imputati e il loro rientro in Patria.
Per approfondimenti alleghiamo i files.
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