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Parla l'operaio bulgaro aggredito a Padova
19.09.2003 - Padova«Ho famiglia in Bulgaria, e qui non ricevo lo stipendio dal mese di aprile. Come faccio ad andare avanti?». All'indomani dell'aggressione subita, pare ad opera del titolare della ditta Somec per cui lavorava, e dopo che in serata gli è stato negato l'uso dell'alloggio, Dobromir, operaio edile di 46 anni, pensa principalmente ai suoi familiari lontani.
«Ricevere delle legnate al posto dei soldi che mi sono sudato con il mio lavoro è stato umiliante. Io sono venuto in Italia per garantire un futuro migliore ai miei figli, Ivan e Diana e a mia moglie Pepa che non vedo ormai da un anno». E' triste Dobromir, lo sguardo basso, la sigaretta in bocca. Nel giro di poche ore ha perso il lavoro e la casa.
Il polso e la spalla gli dolgono ancora. Il referto del Pronto soccorso parla di cinque giorni di prognosi, ma chissà quanti ce ne vorranno per ritrovare la fiducia di un futuro migliore, per racimolare pochi preziosissimi euro da mandare alla famiglia in Bulgaria.
«Siamo solidali con i lavoratori del cantiere - spiega il direttore dell'Ater Aldo Marcon - La nostra vigilanza in via Toselli è stata puntuale ed assidua. Ad oggi non sappiamo esattamente cosa sia successo. Quello che possiamo dire con certezza è che da un punto di vista contributivo l'azienda Somec di Matera che ha eseguito i lavori ci risulta a posto».
E' critica nei confronti dell'Ater la Cgil padovana, che si sta occupando della vicenda.
«La solidarietà dell'Ater è solo di circostanza - tuona Marco Benati, sindacalista della Cgil-Fillea - Ci saremmo aspettati che l'Ater in quanto committente dei lavori si facesse garante almeno dell'alloggio, invece per questi lavoratori arrivano solo belle parole. Sono stati buttati fuori da casa loro, su una strada senza il becco di un quattrino. Essere veramente solidali da parte dell'Ater avrebbe voluto dire preoccuparsi del reale pagamento di queste tre persone. Mi sembra che la posizione di Marcon sia un po' "pilatesca", a posto le carte, se ne lava le mani».
La vicenda di Dobromir e dei suoi due compagni di lavoro avrà eco anche in parlamento.
In serata l'on. Piero Ruzzante ha presentato una interrogazione parlamentare urgente all'indirizzo del ministro del lavoro e delle politiche sociali per sapere «se il Governo sia al corrente del grave episodio avvenuto presso il cantiere di Piazza Toselli a Padova, tenuto conto del fatto che il committente di tali lavori (Ater) è un ente pubblico economico. E quali misure intenda adottare il Governo in merito a questa vicenda, che vede sia l'impiego di lavoratori in nero e irregolari, che una mancanza dei relativi controlli da parte del responsabile del procedimento, del direttore dei lavori e del coordinatore per la sicurezza». Autore: Alberto Gottardo Fonte: Il Gazzettino
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20.09.2003 | Commento [michele2] | | Se le cose sono andate veramente così, si tratta di un episodio davvero spiacevole ed è giusto che i colpevoli paghino...
Questo è semplicemente ciò che penso, senza minimamente scatenare polemiche retoriche e propagandistiche che grazie al cielo non mi appartengono... | 21.09.2003 | Commento [piko] | | Purtroppo queste cose, legate soprattutto al mondo del lavoro, accadono anke agli İtaliani residenti all'estero, e proprio sotto gli okki e con il tacito assenso delle istituzioni ke dovrebbero rappresentarci.
A ki kiedere di intervenire? Ke fare? A ki domandare, se gli stessi organi istituzionali preposti alla nostra difesa, come esseri umani, sono pervasi da una connivenza (e a volte parentela) con il "padrone" stesso, il ke vanifica ogni azione (o reazione?)?
Buona ... leggi tutto | 07.03.2004 | Commento [zakacyalka] | | come dire che dobromir ha lavorato per la gloria di chi?
qualcuno sindacati compresi,dovrebbe trovarsi nelle sue condizioni,,,,,,,,ma ahime' i privilegi e' meglio non perderli,,,,,,,,,,,, |
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