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A Est calano gli ostacoli per il business straniero
27.11.2002 - FrancoforteÉ diventato meno difficile per le imprese lavorare in Europa dell'Est e nell'ex Unione Sovietica. Sono migliorate le condizioni operative, mentre é in calo la corruzione. L'ultimo Transition Report della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers), pubblicato nel fine settimana a Londra e presentato ieri anche a Francoforte nella sede della Banca centrale europea (Bce), dedica ampio spazio ai risultati di un sondaggio condotto tra i manager di 6mila società attive nell'area. Lo studio aggiorna una ricerca condotta nel 1999 con la Banca mondiale.
La Bers ha utilizzato sette parametri di governance economica per dare una valutazione del clima in cui operano le imprese nei 26 Paesi in transizione: gestione macroeconomica, fisco, diritto societario, corruzione, sistema giudiziario, sistema finanziario, infrastrutture.
"Rispetto al 1999 - si legge nel rapporto - si registra un miglioramento complessivo, con i progressi maggiori in Europa Sud-orientale". La situazione resta soddisfacente in quattro Paesi dell'Europa Centro-orientale (Ungheria, Repubblica Ceca, Slovenia ed Estonia), sia pure con margini di miglioramento inferiori a quelli dei Balcani e dell'ex Urss. I passi avanti non cancellano però alcuni problemi. I fattori critici restano due, l'accesso alle risorse finanziarie e il sistema di tassazione:
"Sembrano problemi tipici di economie in transizione - ha detto Martin Raiser, direttore per l'analisi-Paese alla Bers di Londra, presentando il rapporto - ma sono convinto che un simile sondaggio in Germania darebbe gli stessi risultati sull'elevata pressione fiscale e le difficoltà di accesso al credito".
Il calo della corruzione rappresenta un elemento particolarmente confortante, secondo il rapporto, poiché essa può rappresentare un costo non indifferente. L'ultimo sondaggio rivela che le tangenti più elevate si versano in Europa Sud-orientale e nella Comunità degli Stati indipendenti. In Paesi come Albania, Azerbaijan, Georgia, Kazakhstan, Moldova, Ucraina e Romania si paga una media del 2% del fatturato, mentre in nessun Paese dell'Europa centro-orientale la tangente supera la soglia del 2 per cento. Nella maggior parte delle economie in transizione questa percentuale é calata rispetto al rilevamento del '99. Ancora lunghi invece, per gli standard occidentali, i tempi di recupero dei pagamenti scaduti, che superano i tre mesi perfino in Polonia, Slovenia e Ungheria, candidati all'allargamento nel 2004.
Il rapporto é ottimista sulle prospettive di crescita dell'area. Nei nove Paesi dell'Europa centro-orientale, il Pil dovrebbe registrare l'anno prossimo un aumento ponderato del 3,7 per cento:
"Paragonate alle previsioni formulate dall'Ocse per la crescita nella zona euro, che dovrebbe essere dello 0,8% quest'anno e dell'1,8% il prossimo - ha detto il capo economista della Bers Willem Buiter - queste cifre mostrano una dinamica molto positiva". Cresceranno infine, in controtendenza rispetto ad altre aree emergenti, gli investimenti diretti stranieri, che quest'anno dovrebbero superare i 30 miliardi di dollari.
La tassa della corruzione
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Paese
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Percentuale di società
che spesso pagano tangenti
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Media delle tangenti
in % del fatturato
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1999
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2002
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1999
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2002
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Bulgaria
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23,0
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32,8
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1,3
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1,9
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Croazia
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17,7
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12,9
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0,6
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0,6
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Rep. Ceca
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26,0
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13,3
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1,7
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0,9
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Ungheria
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32,3
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22,6
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0,9
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1,0
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Polonia
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33,2
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18,6
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0,7
|
1,2
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Romania
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50,9
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36,7
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1,7
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2,6
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Russia
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30,6
|
38,7
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1,7
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1,4
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Slovacchia
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33,6
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36,0
|
1,3
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1,4
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Slovenia
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7,7
|
7,1
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1,4
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0,8
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Ucraina
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39,1
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34,9
|
3,1
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2,2
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Fonte: Business Environment and Enterprise
Performance Survey, 2002
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Autore: Attilio Geroni Fonte: Il Sole 24 Ore
Per approfondire: Notizie di Economia
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