Raina vince la sfida con il tempo: applausi a scena aperta per la sua Liza 20.04.2001 - Palermo "Le donne danno il proprio cuore, non la parola". E' la boss lady che canta, la "regina", Raina, inossidabile Kabaivanska, nata sul Mar Nero e "naturalizzata" tricolore per amore. Sono lontani i tempi del debutto da Giorgetta ne "Il Tabarro" di Puccini (screanzata la penna che scrive, era il lontano 1959). Ma rimane una delle più belle voci liriche di tutti i tempi: abbandonati i cavalli di battaglia (le eroine pucciniane), fa ancora dell'interpretazione un'arte con questa "Lady in the dark" di Kurt Weill - grande prima nazionale ieri sera al Teatro Massimo (l'ultima messa in scena risale a quella londinese del '97) -, sul filone dei viaggi musicali nelle pagine più complesse (ricordate? "La voix humaine" di Cocteau musicata da Poulenc e "Il giro di vite" di Britten). Una sfida, soprattutto per quei nove cambi d'abito al secondo atto. Languido "frizz" di note nell'ouverture; poi la musica ammicca, compiace, seduce. Viva l'America degli anni '40, viva la boss lady. Autore: Micaela Sposito Fonte: Il Giornale di Sicilia Commenta questa notizia Notizie
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