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Sofia non riconosce l'esistenza di minoranze nazionali
09.02.1999 - SkopjeNegli ultimi giorni in Bulgaria si sta ampiamente discutendo della ratificazione della Convenzione-quadro sui diritti delle minoranze nazionali [prevista dall'UE per i paesi candidati a essere ammessi nell'Unione Europea stessa]. Il dilemma fondamentale è se essa verrà esaminata dal Parlamento con una dichiarazione aggiuntiva o senza. I socialisti bulgari e la VMRO, che si sono trovati sempre su posizioni opposte, ora difendono il medesimo punto di vista e cioè che la Convenzione debba essere accompagnata da una dichiarazione con la quale si dica a chiare lettere che in Bulgaria non esistono minoranze nazionali.
A differenza di loro, il partito dei turchi chiede che questo documento venga ratificato così come è, senza testi aggiuntivi, mentre la SDS, il partito al potere, non ha ancora pronunciato il proprio punto di vista. Tra le sue file vi è una divisione - alcuni sono favorevoli, altri contrari a una tale dichiarazione aggiuntiva. Tuttavia, una cosa è chiara - la Bulgaria non riconoscerà mai l'esistenza di minoranze nazionali. D'altronde, la sua stessa costituzione dice che essa è uno stato mononazionale.
Le organizzazioni dei macedoni [della Bulgaria], la OMO-Ilinden e la VMRO di Georgi Solunski, sono a favore di una ratifica della Convenzione-quadro senza dichiarazione aggiuntiva, sperando in tal modo di potere riuscire più facilmente a ottenere i propri diritti di minoranza nazionale. Tuttavia, se si conosce la posizione della Bulgaria ufficiale rispetto ai macedoni, secondo la quale essi non sono null'altro che bulgari, non bisogna attendersi processi positivi in tale direzione. E anche se alla fine dovesse accadere che la Bulgaria riconosca non le minoranze nazionali, ma qualche "gruppo etnico", cosa nella quale pochi credono, è sicuro che non verrà riconosciuto il gruppo etnico macedone. Ai tempi del primo dibattito sulla convenzione, il Ministero degli esteri era uscito con una dichiarazione nella quale venivano indicati svariati gruppi etnici - turchi, rom, armeni, russi ecc., ma i macedoni non venivano assolutamente nominati.
Il Comitato Helsinki bulgaro, che invece ritiene che in Bulgaria vi sia una popolazione macedone, ha organizzato recentemente un dibattito sul tale tema, al quale hanno partecipato svariate organizzazioni non governative, nonché rappresentanti delle organizzazioni dei macedoni. Il rappresentante della Società bulgaro-macedone, professor Ivan Kalcev, ha espresso l'opinione che la Bulgaria ufficiale debba infine accettare che i macedoni esistono e che essi sono una realtà che nessuno può negare e che ormai è arrivato il momento di abbandonare definitivamente gli attuali pregiudizi. Autore: Viktor Cvetanovski Fonte: Nova Makedonija Traduzione: Andrea Ferrario - Notizie Est
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