Dimitar Voev, leader del gruppo musicale bulgaro "Nova Generatzia" (Нова Генерация), autore di testi e musiche può essere senza dubbio annoverato tra i poeti contemporanei bulgari più interessanti. Nel breve periodo della loro attività, tra la fine degli anni '80 ed i primi anni '90, periodo di cambiamenti epocali in tutto l'Est europeo, il gruppo ha cantato dei valori umani distrutti dalla società e dell'incontro scontro dei giovani con il mondo dei grandi.
In questa pagina, grazie al prezioso contributo di Antonia Tzenova, possiamo proporvi per la prima volta in italiano i versi di Dimitar Voev.
Discografia
1987 - "Vhod B" - Pubblicato nel 1995
1988 - Lato B del 33 giri "Bâlgarskijat Rock 1" - Edizioni "Balkanton"
Spalla a spalla con te stesso, galloni d’oro e petto nudo, con una frusta dirigi bambini brutti, a denti stretti ora loro cantano:
Noi siamo il prodotto di scarto dei nostri tempi e del vostro lavoro, vani destini urbanizzati, senza mutande, col capo chino per la vergogna!
Nella capitale un uomo in tuta grugnisce, col dito medio ci indica alla sua scrofa, poi, riproducendosi dentro la Moskvitch*, loro gentilmente ci condannano a morte.
Io sono una piccola tenda: se vuoi vieni da me saremo in due - davanti alla finestra staremo appesi per nascondere tutti i problemi interni.
Levski e Botev sono rimasti sotto la lapide, l’usignolo di Slaveikov è più buono impanato, mentre i vostri cuori si sciolgono nel piatto della musica serba, l’heavy metal e la grappa.
Noi siamo il prodotto di scarto dei nostri tempi e del vostro lavoro, vani destini urbanizzati, senza mutande, col capo chino per la vergogna, per la vergogna, per la vergogna...
* Moskvitch - automobile russa diffusa nei tempi del socialismo.
("Zavinagi" - 1991)
ANGELI (Ангели)
Nei tempi dell’amore sintetico è venuta una ragazza dalle gambe da pubblicità, ho visto tra le gambe, dolorosamente divaricate, la vita in cui non c’ero io.
Come stai, circondato da pareti? Dentro di te un dolore e una via d’uscita non hai.
Sono direttore all’opera e dirigo una paura sinfonica, mentre dai violini stilla sangue, mi separo per sempre da essi.
Come stai, circondato da pareti? Dentro di te un dolore e una via d’uscita non hai.
Angeli in lutto bianco volano, la neve cade e cade e cade su questo addormentato e stupido mondo.
("Zavinagi" - 1991)
VITA FREDDA (Студен Живот)
Ho visto dalla finestra un bimbo alato un riflesso, ho agitato la mano e il corpo con un tonfo si è sciolto
Tanto solo quanto posso, io nell’alienazione nuoto: tutti siete rospi ed io non posso da solo imparare la vostra lingua
Buongiorno, vita fredda, accetterò la tua chance e, fermatomi sudato sull’orlo, piangerò silenzioso in anticipo
Tanto solo quanto posso io nell’alienazione nuoto: tutti siete rospi ed io non posso da solo imparare la vostra lingua.
("Zavinagi" - 1991)
IL PIPISTRELLO (Прилепът)
Mostri marroni giocano a bowling con i miei sentimenti e una lampada sudata sussurra, sussurra la sorte che già conosco. Nei tuoi ricordi rimarrò con il marrone abito albanese, con il basco inclinato e logoro un album fantomatico ridente. Questa domenica impiccatevi sarà la cosa migliore - nessuno vi guarderà - ognuno legge se stesso.
Gli amici di carta tagli da solo con le forbici e alla fine ti rendi conto che tra di loro non ci sono io. Mi chiedo se mi troverai nel circo di una vita dove geometri snelli senza sosta misurano la mia tomba. Questa domenica impiccatevi Sarà la cosa migliore - nessuno vi guarderà - ognuno legge se stesso.
La luna, freddamente gialla e seducente splende di nuovo per noi. Una voce mi ha detto: "Buonasera, il tuo pipistrello sono io". Questa domenica impiccatevi Sarà la cosa migliore - nessuno vi guarderà - ognuno legge se stesso.
("Zavinagi" - 1991)
GLI SCORPIONI BALLANO DA SOLI (Скорпионите Танцуват Сами)
Amo soltanto te, i tuoi lunghi aghi che pungono solo me, lo scorpione dai lineamenti viola
Tu pensi al veleno dentro di me - qualcuno ti ha detto, vero? Se vuoi credere a loro, togliti dai piedi
Ballano gli scorpioni i loro giochi cupi non hanno veleno: vieni e non aver paura
Sono in riva al mare i mondi di cristallo, un dio tranquillo mangia da solo con bacchette d’argento
Amo soltanto te, i tuoi occhi freddi che trafiggono solo me l’uomo dai lineamenti viola
Da qualche parte dentro di me sono rimasti gatti miagolanti bugie, ma il freddo vento antico mi ha detto che ci sei tu
(1992 - pubblicato nella raccolta postuma "Nova Generatzia 98 - Zavinagi")
ARLINA (Арлина)
Rapandoti, ti trasformerai in un inizio da cui partono tre serpenti giarrettiere con il nuovo marchio "corpo"
Arlina, è il momento buono perché ti svegli Arlina, è il momento buono Perché tu parta da sola a caccia dell’amore
Lacera subito tua madre, falla a piccoli ricordi bianchi e dissolti, voglio da te una sola cosa guarda attentamente i cartelli d’amore
Un bel romanzo è l’amore, ma so che tu detesti leggere, mettiti gli occhiali neri e la tua coscienza salverai
Sei vera? Non lo so, ma anche non mi interessa: nella mia vita sei la superstar, con te mi vergogno di meno
Arlina, è il momento buono perché ti svegli Arlina, è il momento buono perché tu parta da sola a caccia dell’amore...
("Zavinagi" - 1991)
SOLO NOI DUE (Само Двама)
Siamo rimasti soltanto noi due io e te pochi ma sufficienti continuiamo il gioco io con te e tu con me anche se nessuno conosce ancora le nostre canzoni la nostra nave salperà e volerà nel mare delle cose così che solo noi due io e te entreremo nel tempio I nestinari* camminano sulla brace con i piedi nudi io e te proveremo che c’è senso anche in ciò chi non vuole - che vada via io e te cammineremo non c’è tempo per temere arderemo nell’inferno e così entreremo nel tempio soltanto io e te non ritorneremo più ai ricordi dell’infanzia la strada che ci resta ci aspetta impaziente Il passato ci presenta mille miti altrui ma negli spot delle nostre vite noi siamo i protagonisti così che solo noi due arderemo nell’inferno solo noi due io e te entreremo nel tempio solo noi due io e te