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Dalla raccolta Diario notturno, 1993
IL DESTINO
Ma viene l'attimo quando alla porta bussa il Destino con la tua stessa
mano.
Non puoi non aprirgli. E mette in fuga il silenzio con la voce
tua.
Quel che è scritto per te - con calligrafia incerta sarai tu stessa
a scriverlo.
Se per paura lo cancelli, cancellerai il tuo volto con
il gesto tuo.
Il Destino prende dimora in te. E dove potrai fuggire, tu,
più lontano dalla tua pelle?
1 gennaio 1989
ANNUNCIO
Cerco il mio sorriso. L'ho fatto cadere qui, da qualche parte in mezzo
ai fatti e alle parole.
Se qualcuno lo trova, lo appenda all'orecchio
come un orecchino!
E dica al boia: Non più spauracchi di pianto! Chi
genera paura, è preso dal panico.
8 aprile 1989
Dalla raccolta Sull'orlo, 1996
FINO A QUANDO STARAI IN PIEDI
Non scordarti di gioire! - gli alberi saggi sussurrano e con le ginocchia
falciate con fragore cadono sotto la scure. Non scordarti di gioire! Fino
a quando starai in piedi fino a quando andrai incontro al vento fino a quando
respirerai l'altezza.
Fino a quando la scure resterà assopita.
1 luglio 1994
IN TEMPO
Mi perdo nelle cavità del crepuscolo
dove si incrociano ricordi e sogni. Non ho più meta da rincorrere. Arriverò
in tempo, troverò la strada, per quanto sia scura la notte calante.
17 luglio 1994
TESTAMENTO
Cercami nelle parole
che non ho trovato
17 novembre 1994
SULL'ORLO
Salire scale pericolanti con borse cariche di sofferenze e rabbia.
Oltrepassare sbadata il proprio piano e inchiodare la testa nel buio della
soffitta.
Gettare dall'alto uno sguardo sul baratro e dal basso il baratro
lo sguardo in te.
Proprio accanto percepire un'assenza e tu stessa lontana
da lei.
Ma perché? - gridare a nessuno. E turbinosa l'eco ti risponda:
- Perché?
Dalla riva del tempo sgretolata crollare in un vuoto atemporale.
Sull'orlo dello strazio arrivata, ti fermarai sfinita sull'orlo?
Oppure
là, fuori, lungo quella scala a fatica giungerai sull'orlo del mistero?
16 febbraio 1995
QUOTIDIANITÀ
Gli uccisi di
domani guardano oggi al teleschermo gli uccisi di ieri.
E ognuno a
se stesso ripete: No, non può capitare a me tale assurdità !
11
ottobre 1995
LA FINE
Per una casualità (o per l'ironia
di chi?) la fine della mia vita coincide con la fine del millennio. Così
si consuma la libellula sul finire del giorno. Ma chissà se con l'ultimo sguardo
potrei dare un'occhiata a come si perdono nel fumo i roghi millenari:
Fumo - utopie. Fumo - scolastiche. Fumo - retoriche. Fumo - oracoli.
Fumo - scismi. Fumo - pazzie. Fumo - fantasmi. Fumo - fanatismi. Fumo
- fatalismi. Fumo - immonda, immonda, immondizia...
E insieme al fumo
su verso l'eterno silenzio - la mia preghiera:
- Cenere millenaria,
piccola culla! Ancora da te voli via una scintilla demonica - il matto
uomo-fenice. Ancora divampi fuoco d'amore... E ancora?
23 novembre
1995
A u t o r i t r a t t o Variante
Notturna
lampada dimenticata, non più necessaria a nessuno, fioca, ridicola dissipatrice
rimane accesa nel bel mezzo del giorno sempre così solo per se stessa, alla
ricerca della strada - la strada percorsa...
1969-1998
Traduzione dal bulgaro: Valeria Salvini
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