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Dalla raccolta Il mondo in pugno, Sofia, 1962
IL CAMMINO
FINO A TE
Fu lungo il mio cammino fino a te, la vita intera quasi
ti cercai per serpeggianti avidi incontri con altri, e tu non venivi.
E fino a dove s'apriva il tuo sguardo, ombre attraversai e rumori sordi,
ma trapelava da me soltanto purezza di suoni - per amor tuo.
Ogni tua
carezza io piansi, Prima che fosse nata la difesi, e il nostro futuro incontro
custodivo con pazienza nel mio petto.
Fu lungo il mio cammino fino a te,
immensamente lungo, e quando tu davvero finalmente davanti a me sei apparso,
ho riconosciuto te, ma me stessa a stento.
Immensi spazi avevo in me raccolto,
sconfinati aromi, timbri e desideri, e abbracciavo ormai uno spazio così vasto
che accanto a me dovevi fermarti.
Fu lungo il mio cammino fino a te, e
ci ha unito per un incontro breve. Sapendolo... di nuovo sceglierei questo
lungo cammino fino a te.
1961
MATTINO
Era
necessario un addio, perché capissi, che non c'è un addio per noi.
Per
sempre porterò in me quest'alba come segno di bruciatura. Alzàti sul far del
giorno, partimmo verso l'aeroporto grigio ed eravamo contenti, perché era
così lontano.
La mia ultima parola fu un sorriso.
E sopra di noi sorgeva
con l'addio l' incontro vero e l'amore.
1961, Praga
Dalla raccolta Tempo inverso. Versi., Sofia, 1966.
ESSERE
DONNA
Essere donna e' dolore Soffri scoprendoti adulta. Soffri
di essere amante. Soffri quando sei madre. Ma insostenibile e' in terra
il dolore di essere donna senza aver conosciuto questi dolori fino in fondo...
1965
DONNA SOLA IN CAMMINO
Scomodo rischio è
questo in un mondo ancora tutto al maschile. Dietro a ogni angolo ti aspettano
in agguato incontri vuoti. E percorri vie che ti trafiggono con sguardi curiosi.
Donna sola in cammino. Essere inerme è la tua unica arma.
Tu non hai
mutato alcun uomo in protesi per sostenerti, in tronco d'albero per appoggiarti,
in parete - per rannicchiarti al riparo. Non hai messo il piede su alcuno
come su un ponte o un trampolino. Da sola hai iniziato il cammino, per incontrarlo
come un tuo pari e per amarlo sinceramente.
Se arriverai lontano, o
infangata cadrai, o diventerai cieca per l'immensità non sai, ma sei tenace.
Se anche ti annientassero per strada, il tuo stesso partire è già un punto
d'arrivo. Donna sola in cammino. Eppure vai avanti. Eppure non ti fermi.
Nessun uomo può essere così solo come una donna sola. Il buio davanti a
te cala una porta chiusa a chiave. E non parte mai, di notte la donna sola
in cammino. Ma il sole come un fabbro schiude i tuoi spazi all'alba.
Tu cammini però anche nell'oscurità e non ti guardi intorno con timore.
E ogni tuo passo è un pegno di fiducia verso l'uomo nero col quale a lungo
ti hanno impaurita. Risuonano i passi sulla pietra. Donna sola in cammino.
I passi più silenziosi e arditi sulla terra umiliata, anche lei donna sola
in cammino.
1965
ARS POETICA
Ogni tua poesia
crea come fosse l'ultima. In questo secolo in volo supersonico e saturo di
stronzio, carico di terrorismo, sempre più improvvisa arriva la morte.
Ogni tua parola invia come l'ultima prima della fucilazione, un grido impresso
nel muro di prigione. Non hai diritto ad una menzogna, neanche fosse un piccolo
bel gioco. Semplicemente non avrai il tempo di correggere da solo il tuo errore.
Laconicamente e senza pietà ogni tua poesia scrivi col sangue come fosse un
addio.
1966
FELICITÀ
Nel fondo di questa
notte la tenebra mi potrebbe soffocare se accanto a me non ci fosse lui -
finestra aperta, illuminata da cui prendere il respiro.
1966
Dalla raccolta Gong. Poesia scelta, 1976
ERBA
Nessuna
paura che mi calpestino. Calpestata, l'erba diventa un sentiero.
1974
FERRO DI CAVALLO
Un ferro di cavallo, perduto
da tempo, superstiziosa, comincia a mancarmi. Lo prenderei in mano come diapason
che misurò il suono esatto di ogni sasso, di ogni incavo sul terreno, di
ogni orma che svanisce. Lo alzerei al mio orecchio col fiato sospeso, per
sentire l'eterno echeggiare delle strade perdute per sempre, e l'eco di
una voce, sincera e spenta. Potessi ritrovarlo, prendere il la sulla mia fronte
e il tono mio misurare.
1975
Traduzione dal bulgaro:
Valeria Salvini
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