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EHI, BALCANI! (1943) - ХЕЙ ПОЛЕ ШИРОКО
Parole di Anonimo - Musica di Lèna Tchentchèva
Ehi, immenso altopiano, immenso e verde, ehi! Balcani, terra natia, ehi, Balcani, terra nostra! Di quante sofferenze foste testimoni! Quanti segreti nascondete! Ehi, Balcani, terra natia!
Sugli altipiani della patria è apparso un giovane risoluto; dai Balcani è disceso col fucile stretto nel pugno. È il comandante dei nostri eroici partigiani. Ehi, Balcani, terra patria!
E dietro a lui vennero i partigiani con le bandiere al vento e liberarono tutto il paese, le città, i villaggi! Questo è il canto della libertà che il popolo ha fatto suo. Ehi, Balcani, terra nostra!
Composta dalla regista L. Tchenchèva nel 1943 per una compagnia teatrale progressista. I partigiani se ne impadronirono subito mutandone le parole in senso politico. L'ultima strofa è stata aggiunta molto probabilmente nei giorni stessi della liberazione o in quelli immediatamente successivi.
Qui il termine "Balcani" è utilizzato in senso popolare e familiare con il significato di "montagne" (balkan) con il quale i Bulgari indicano la catena montuosa di Stara Planina (vecchia montagna) che attraverso il paese da nord-ovest fino al Mar Nero; per estensione è detta Penisola Balcanica tutto l'insieme dei territori a sud-est dell'Europa che si affacciano sull'Adriatico, lo Jonio, l'Egeo, il Mar di Marmara e il Mar Nero.
UN PARTIGIANO SI PREPARA PER LA LOTTA - ПАРТИЗАН СЕ ЗА БОЙ СТЯГА - MP3
Parole e musica di Anonimo
Un partigiano si prepara per la lotta butta il fucile sulla spalla e se ne va; «Addio mamma, addio papà, addio cara sorellina vado alla lotta spietata, là dove si muore, là da dove non si torna»
Sei mesi son trascorsi e la madre non ha più visto il figlio. Una mattina giunge una lettera, la madre credette che fosse di lui.
Nella lettera soltanto due-tre righe, è dal Cemerna che scrivono: «Tuo figlio ha perso la vita combattendo contro il nemico, era un buon compagno e un valoroso partigiano».
La madre non pianse; alzò la testa fieramente, perché fu lei ad insegnare al figlio la dedizione alla patria.
Il Cemerna o Tchoumerna è un monte di 1586 m nella Stara Planina (vecchia montagna) centrale, la catena montuosa che attraverso il paese da nord-ovest fino al Mar Nero.
UNA NEBBIA SPESSA E' SCESA - ТЪМНА Е МЪГЛА ПАДНАЛА - MP3 Parole di Slavtcho Transki sull'aria di un'antica melodia popolare.
Una nebbia spessa ha avvolto la montagna Bokovska, la pianura di Ianitch e questa nostra capanna di pastori.
Quelli della banda, appena giunti a questa nostra capanna di pastori accesero un allegro e grande fuoco perché s'asciugassero i vestiti.
E misero sull'avviso il comandante poiché c'era qualcosa che non andava; dissero di Stefano che si era appostato e che improvvisamente vide dei poliziotti.
Dissero d'aver udito un secco comando e che la banda si mise in posizione. Le pallottole cominciarono a piovere fu una lotta senza quartiere.
In quello scontro sanguinoso Stefano e Velio persero la vita; piccoli e grandi si misero a piangere, a piangerli con profondo dolore.
Cadremo ancora a centinaia ma riusciremo a seppellire il fascismo. La lotta sarà dura e sanguinosa, ma la libertà sarà nostra.
Questa canzone, come molte altre del repertorio dei partigiani operanti nel meridione del paese, si avvale di una melodia che appartiene al patrimonio epico e storico delle secolari lotte degli haiduti, contadini che si raccoglievano in bande per combattere i turchi e difendere i propri villaggi.
Queste bande, da un primitivo e generico spirito di ribellione, passarono progressivamente alla coscienza nazionale delle loro imprese e il movimento degli haiduti si trasformò in un vero e proprio movimento di liberazione, partecipando a tutte le lotte del Risorgimento fino alla vittoria finale sui turchi.
Incisioni: Canti della Resistenza europea 1933-1963 (1) (Complesso vocale e strumentale della Radiotelevisione bulgara) Fonti: Libretto all. al cofanetto "Canti della Resistenza europea 1933-1963"
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