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Le pagine meno gloriose del nostro passato sarebbero le più istruttive
se solo accettassimo di leggerle per intero. (Tz.T.)
Tzvetan
Todorov è nato a Sofia nel 1939. Dopo il diploma, nel 1963, si trasferisce
a Parigi, dove studia filosofia del linguaggio con Roland Barthes. Insegna
all'Ecole pratique des hautes études e alla Yale University e diventa
direttore del Centro Nazionale della Ricerca Scientifica di Parigi (CNRS).
Attualmente è direttore del Centre de recherche sur les arts et le language
di Parigi.
Dopo i primi lavori di critica letteraria dedicati alla
poetica dei
formalisti
russi, l'interesse di Todorov si allarga alla filosofia del linguaggio,
disciplina che egli concepisce come parte della semeiotica o scienza del
segno in generale. Dagli anni Ottanta, i temi già affrontati in letteratura
della diversità e dell'alterità, lo portano a ricerche di tipo filosofico
antropologico come
La conquista
dell'America (1984) e
Noi e
gli altri (1989).
Da qui la strada verso un ripensamento critico
del ruolo del soggetto nella storia e del peso della memoria nella vita
quotidiana dei singoli e dei popoli. Pubblica
Le morali
della storia (1991),
Di fronte
all'estremo (1992) una riflessione intensa sulle vittime dei lager e
dei gulag, e
Una tragedia
vissuta (1995) che lo spinge a riflettere sul ruolo del singolo e sulla
sua responsabilità nella storia.
Todorov diventa in questi anni un
punto di riferimento per la nuova cultura occidentale. Il suo lavoro infaticabile
lo spinge a completare un'altra ricerca sulle radici e ragioni della socialità
dell'uomo con
La vita
comune (1995), Le jardin imparfait (1998) e l'ultimo saggio magistrale
sui totalitarismi
Memoria
del bene, tentazione del male (2000).
Fonte: Festival Letteratura
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