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Chimica, meccanica, turismo, agroalimentare e trasporti: questi
i settori sui quali le aziende che intendono investire in Bulgaria dovrebbero tenere
d'occhio. Si tratta, inoltre, di comparti particolarmente attrattivi anche in quanto
collegati al Trattato di pre-adesione all'Unione europea e quindi soggetti ai finanziamenti
delle organizzazioni multilaterali.
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L'industria chimica, si legge sulla guida all' "Internazionalizzazione
delle imprese italiane nell'Europa sud orientale e balcanica", elaborata
dal Ministero delle Attività Produttive, assorbe il 12,4% della totale produzione
industriale bulgara e rappresenta il 12,8% dell'export del paese. Le principali
voci del settore, sul fronte della produzione, sono i fertilizzanti, la soda,
il materiale plastico ed il Pvc.
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L'ingegneria meccanica, rappresenta invece la quarta
voce della produzione industriale del Paese (9,1%) e conta su 510 società, attive
soprattutto nella produzione di utensili, trattori e macchinari agricoli.
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Il turismo, secondo uno studio Phare, é uno dei fattori
chiave nello sviluppo della Bulgaria: l'industria turistica contribuisce al
pil per l'8,5% e potrebbe assorbire, nei prossimi 5 anni, investimenti stranieri
per 423,5 milioni di dollari.
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L'industria agroalimentare é uno dei settori primari
dell'economia bulgara: i prodotti del settore, infatti, contribuiscono per il
18,4% alla produzione nazionale e rappresentano il 5,5% dell'export bulgaro.
A rendere questo comparto molto attrattivo, oltre alla tradizione ed alla varietà
di prodotti, é il programma comunitario Sapard, che concede finanziamenti annui
per 53 milioni di euro per il periodo 2000-2006. Una quota consistente di questi
sussidi può infatti essere usata per progetti di investimenti privati presentati
da società registrate in Bulgaria.
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Per quanto riguarda infine i trasporti, la Bulgaria é
un importante crocevia dei commerci e della comunicazione europea ed extra europea.
Lo sviluppo delle reti di comunicazione nel Paese avrà quindi un ruolo chiave
per lo sviluppo delle comunicazioni fra Europa, Turchia e Medio Oriente. I principali
progetti da realizzare in questo settore sono l'ammodernamento degli aeroporti
di Sofia e Bourgas e la costruzione di un secondo ponte sul Danubio, fra Vidin
e Kalafat.
L'Italia é uno dei principali partner commerciale della Bulgaria,
con la quale ha siglato nel 1988 un
accordo sulla protezione e la promozione
degli investimenti ed una
convenzione per evitare le doppie imposizioni. Nei primi 10 mesi del 2001 l'Italia
ha esportato verso la Bulgaria per 612 milioni di euro (+26,8% rispetto al 2000)
ed ha importato per 818 milioni di euro (+36%). Le principali voci dell'export italiano
sono i cuoi e le scarpe.
Fonte: ANSA 22.04.2002
ALCUNI SETTORI DELL'ECONOMIA BULGARA
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